Facebook at work. Al via i primi test
Lo sviluppo di Facebook at work è un segnale evidente che il social network sente l'esigenza di venire sfruttato anche in campo lavorativo, separando però nettamente il profilo business da quello professionale. Lo scopo è di trasformarsi per le aziende da fonte di distrazione a strumento per migliorare la comunicazione tra colleghi.In molti hanno scritto che in realtà Facebook vuole in questo modo combattere il successo sempre crescente di Linkedin, ma in realtà le funzionalità dei due Social Network si discostano in modo evidente. Il primo aiuta i contatti e le comunicazioni all'interno di singole aziende, il secondo vuole creare una rete di rapporti tra figure professionali scollegate dal luogo di lavoro. A mio parere Zuckerberg vuole piuttosto combattere l'uso sempre più diffuso delle Google Apps for work che già da anni permettono, attraverso il proprio account professionale, di condividere calendari, documenti, gruppi, post e molto altro.Qualunque siano le motivazioni di Facebook, è chiaro che punta molto sulla sfera business perché da qualche giorno è iniziata la fase di test di Facebook at work, al momento aperta solo ad aziende con più di 100 dipendenti. Per avere maggiori informazioni, qualsiasi azienda può comunque compilare un form dedicato. Purtroppo, non ci sono ancora notizie riguardo a quando la fase di test terminerà e la versione professionale del Social network sarà disponibile per tutte le aziende.
Cos'è Facebook at work
La versione business del colosso californiano avrà le stesse identiche caratteristiche, anche grafiche, del social network conosciuto da tutti, ma ecco in cosa si differenzia:- Per attivare Facebook at work ogni dipendente dovrà creare un profilo ex novo e associarlo a quello aziendale, così da mantenere completamente separate le due identità.
- La privacy sarà garantita di default, perché ogni contenuto verrà visualizzato esclusivamente dai membri interni dell'azienda, in più sarà possibile stabilire impostazioni personalizzate.
- La versione business sarà disponibile anche per smartphone, ma attraverso un'app dedicata (ci auguriamo che non abbia gli stessi problemi di "identità" da sempre riscontrati e ancora non risolti dell'applicazione per la gestione delle pagine).